alla mercé di uno stagno in periferia,
bimbe che ballano lungo la via
pregano pioggia per esser dannate.
E fuggono motociclette in collina,
a sfiorare seni, a chiudere occhi neri,
foglie di menta resteranno i pensieri
densi, fino a bruciare nella mattina.
Siamo la neve che piangerà la morte?
Cresce il perdono tra i santi di cemento,
piccolo taglio sull'orlo del lamento,
la carne vagabonda sfida la sorte.
Alcuni lasciano le mani bagnarsi,
fin dentro la notte staranno ad amarsi.